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Centro Logistico Agroalimentare di Lecce

ITALIANO > edifici pubblici

Nel 2009 la Camera di Commercio di Lecce d'intesa con la Provincia di Lecce ha bandito un Concorso Internazionale di Progettazione per la realizzazione del Polo Logistico Agroalimentare.
A tale Concorso ha partecipato un R.T.P. con capogruppo Pro.Tec.O. s.c.r.l., IDEA s.r.l. con arch. G. Lorusso e arch. F.M. Desantis - arch. G.A. Zizzi - arch. S.Baglivo. Si riporta di seguito un estratto della Relazione.

A partire dal 1986 in Italia si è avviata la realizzazione di Centri Agroalimentari di grande complessità interna, in quanto pensati anche come centri logistici di servizio.
Tale nuova impostazione ha modificato complessivamente l'approccio progettuale al tradizionale tema del Mercato Ortofrutticolo Generale. Infatti, nella realtà, la definizione progettuale del Mercato non aveva subito grandi modificazioni dalla metà dell'800 sino agli anni '70-'80 del '900: essa vedeva la presenza di superfici di medie dimensioni, in parte coperte, poste all'immediata periferia della città, in alcuni casi al centro della città stessa.
Basti citare i casi da manuale delle Halles di Parigi o del General Markt di Berlino. Fatte le debite proporzioni rispetto alla dimensione urbana, tutte le città europee, grandi e medie si sono dotate in quel periodo di tempo, circa un secolo emezzo, del proprio Mercato Ortofrutticolo Generale.
Il modello sotteso era quello di un mercato operante su scala locale, per le esigenze del Comune servito o, al massimo anche per i comuni viciniori. L'arrivo e la partenza della merce avveniva solo per via stradale.
Tale modello corrispondeva anche ad una struttura della vendita al dettaglio estremamente frazionata e differenziata dal medio distributore locale al piccolo venditore.
Il panorama ha iniziato a modificarsi dagli anni '70 in poi del passato secolo, quando imponenti trasformazioni hanno investito il sistema della vendita al dettaglio, con la diffusione delle grandi catene commerciali e con la diminuzione, sino al limite della sparizione tendenziale, della vendita minuta. Oltre a tale modificazione della domanda, si è diversamente strutturata la stessa offerta da parte dei produttori, che si sono affacciati, sempre più spesso, direttamente al Mercato Ortofrutticolo, chiedendo spazi destinati direttamente "alla produzione".
Inoltre, la necessità di rafforzare il trasporto, congiungendo in nodi logistici soprattutto i trasporti su ferro con quelli su gomma, ma, spesso estendendo l'intermodalità anche ai trasporti via cielo e via mare, ha determinato la scelta di
realizzare Mercati che fossero anche Centri logistici, capaci di organizzare il trasporto delle merci vendute o acquistate su piazza verso o da luoghi lontani.
Nel 1987, al Bando del Ministero dell'Industria per la realizzazione e il finanziamento di Centri Agroalimentari parteciparono dalla Puglia numerose realtà; solo tre furono dichiarate finanziabili (Bari, di interesse nazionale e Fasano e Ortanova di interesse regionale) e solo una fu effettivamente finanziata (Bari), ma nessuna è stata effettivamente realizzata.
Pur essendo la Puglia, insieme con la Sicilia e l'Emilia la più grande produttrice di ortofrutta il sistema organizzato di
vendita all'ingrosso è arretrato.
La realizzazione dell'Interporto di Cerignola, che doveva rappresentare la piattaforma logistica di raccolta e movimentazione dei prodotti agricoli del Tavoliere non ha dato i frutti sperati, essendo Cerignola distante dal capoluogo provinciale e, dunque, fuori dal sistema terziario, che si impernia su Foggia.
Fatta eccezione per la piattaforma agrolimentare di Molfetta non esiste alcun Centro Agroalimentare pensato come
raggruppamento funzionale tra Mercato all'ingrosso e Centro logistico.
Se questo è il panorama regionale, la realizzazione nell'agglomerato industriale di Lecce-Surbo del Mercato Ortofrutticolo collegato con una piattaforma logistica appare essere una scelta giusta e foriera di grandi risultati per il sistema produttivo agroalimentare salentino.
Non può sottacersi, infatti, che la localizzazione di un solo Distretto Agroalimentare Regionale (D.A.RE.) su Foggia abbia trovato parziale giustificazione anche nelle arretratezze del sistema distributivo e commerciale salentino, che troveranno il loro superamento proprio con la realizzazione del Mercato Ortofrutticolo-Centro Logistico, rafforzando la richiesta degli stakeholders del Salento di avere il riconoscimento dell'importanza della produzione agricola locale, attraverso la costituzione di un autonomo secondo Distretto Agroalimentare Regionale a Lecce.
Il Documento Preliminare alla Progettazione posto a base di Concorso definisce con chiarezza le necessità della Stazione Appaltante, attraverso l'indicazione dei tre obiettivi principali:
a) razionalizzazione della logistica per il miglioramento dell'efficienza;
b) nuove strategie per l'internazionalizzazione;
c) sviluppo integrato dei sistemi territoriali per la valorizzazione dei prodotti alimentari territoriali e di eccellenza
gastronomica.
La Piattaforma logistica integrata e agroalimentare da noi progettata rispetta l'articolazione prospettata dal Documento Preliminare.
Seguendo la logica presente in tale Documento nel progetto prevediamo (vedi Tav.1):
A) Mercato agro-alimentare all'ingrosso
A1) n. 25 box da circa 100 mq. lordi ciascuno
A2) area coperta di vendita di circa mq. 2.770 lordi
A3) gruppo spogliatoi e servizi di circa mq. 280 lordi
A4) centro di condizionamento - frigo posto al piano seminterrato sotto la sala asta di circa 500 mq. lordi
A5) sala asta di circa mq. 750 lordi
A6) comando trasporto facchini - dogana -pesa di circa mq. 240 lordi (posto in edificio separato vicino allo snodo ferro-gomma
B) Piattaforma logistica
B1) edificio post-produzioni di circa mq. 2.000 lordi
B2) celle frigorifere -4° C -18°C di circa mq. 2.000 lordi
B3) collegamento ferroviario
B4) Stoccaggio e movimentazione su piazzali mq. 35.000 circa
C) Servizi condominiali
C1) edificio per servizi esecutivi interni per una superficie coperta totale di circa mq. 900 lordi
C2) edificio per servizi per terzi per una superficie coperta totale di circa mq. 1.500 lordi
C3) parcheggi di servizio e viabilità interna
Le previsioni progettuali interessano tutto il lotto oggetto dell'intervento.
Per quanto attiene gli accessi essi possono essere distinti in tre tipi:
a) accesso pedonale e veicolare all'area
b) accesso controllato tramite passi o badge prerilasciato per automezzi leggeri
c) accesso controllato tramite passi o badge prerilasciato per automezzi pesanti

"A ottanta miglia incontro al vento di maestro l’uomo raggiunge la città di Eufemia, dove i mercanti di sette nazioni convengono ad ogni solstizio ed equinozio. La barca che vi approda con un carico di zenzero e bambagia tornerà a salpare con la stiva colma di pistacchi e semi di papavero, e la carovana che ha appena scaricato sacchi di noce moscata e di zibibbo già affastella i suoi basti per il ritorno con rotoli di mussola dorata. Ma ciò che spinge a risalire fiumi e attraversare deserti per venire fin qui non è solo lo scambio di mercanzie che ritrovi sempre in tutti i bazar dentro e fuori l’impero del Gran Kan, sparpagliate ai tuoi piedi sulle stesse stuoie gialle, all’ombra della stessa tenda scacciamosche, offerti con gli stessi ribassi di prezzo menzogneri. Non solo a vendere e a comprare si viene ad Eufemia, ma anche perchè la notte accanto ai fuochi tutt’intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili o sdraiati su mucchi di tappeti, a ogni parola che uno dice -come “lupo”, “sorella”, “tesoro nascosto”, “battaglia”, “scabbia”, “amanti”- gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie. E tu sai che nel lungo viaggio che ti attende, quando per restare sveglio al dondolio del cammello o della giunca ci si mette a ripensare tutti i propri ricordi a uno a uno, il tuo lupo sarà diventato un altro lupo, tua sorella una sorella diversa, la tua battaglia altre battaglie, al ritorno da Eufemia, la città in cui ci si scambia la memoria a ogni solstizio e a ogni equinozio." (Italo Calvino - Le Città invisibili")
La citazione sopra operata di Calvino non è casuale.
Con la delicatezza e la profondità che gli era propria Calvino fissa in quelle parole l'importanza che ha per l'Umanità il
luogo degli scambi, del commercio: il Mercato. Crediamo che per questo nell'Architettura quel luogo abbia avuto sempre un grande valore: riconoscere che nella fatica del commercio, dello scambio non sia centrale il baratto, tra merce e merce, tra merce e denaro, ma lo sforzo che l'uomo da sempre compie per andare innanzi, guardare avanti,
produrre ricchezza per il futuro. Il Mercato deve essere un luogo in cui l'Architettura non sia secondaria, intendendo per Architettura la spinta che una comunità ha nel voler affermare, in quel momento e in quel luogo la propria concezione del bello.
Nella semplicità dei segni, che contraddistingue il nostro modo di "fare" architettura che rifugge dalle tentazioni ricorrenti in questi anni dei tanti -ismi alla moda (decostruttivismo, zoomorfismo, ecc.) abbiamo voluto che il nostro progetto, non rinunziando, anzi esaltando la sua contemporaneità, riprendesse alcuni elementi della tradizione costruttiva.
Innanzitutto la copertura del Mercato Ortofrutticolo: abbiamo progettato una volta "a membrana" di laterizi pieni ad
arco ribassato.
Tale soluzione costruttiva richiama le volte caratteristiche dei mercati di epoca romana; ovviamente, il funzionamento a membrana, tenuto conto del forte ribassamento dell'arco, che lo rende spingente, per essere realizzato ha bisogno che vengano annullate tutte le tensioni di trazione.
Questo è stato reso possibile dall'aver ipotizzato, in corrispondenza dei pilastri, la realizzazione di archi in cemento armato rivestiti all'intradosso dagli stessi mattoni.
Al di sopra della volta in mattoni abbiamo previsto la realizzazione di un sottile getto di calcestruzzo armato, con armature rese solidali con gli archi in c.a.
E' un uso moderno delle tecnologie da tempo conosciute, che permette di avere spazi costruiti con eleganza e semplicità.
La copertura del Mercato non è risolta con i comuni, ricorrenti e banali sistemi fatti di acciaio e vetro o di elementi prefabbricati pesanti, visti e rivisti in tutte le salse: la membrana chiude lo spazio, ma lo apre verso il cielo da cui penetra libera la luce.
Il rivestimento in rame della membrana all'esterno, contiene sui bordi il sistema di raccolta delle acque meteoriche, per evitare che esse cadano sulle coperture dei box di vendita.
La membrana è l'elemento che unisce i pezzi diversi: i box, i servizi, il bar, la borsa.
Gli edifici per uffici e la Borsa rappresentano il primo impatto visivo per i fruitori del Centro Logistico Agroalimentare.
L'idea architettonica che abbiamo voluto trasmettere è in primo luogo quella di una grande permeabilità degli spazi.
Gli edifici per uffici hanno dei grandi svuotamenti al piano terra, che nel caso del blocco per gli uffici esecutivi del Centro arrivano anche al secondo ordine, disegnando un porticato a doppia altezza, arricchito dal segno del ponte al 1° piano.
Abbiamo scelto di uniformare i rivestimenti di tutti i componenti edilizi del Centro, attraverso l'uso di lastre di alluminio colorato tipo "Alucobond", attribuendo colori diversi: il giallo per gli Uffici, il blu per la Borsa, l'arancio per il Mercato, il rosso per gli edifici della piattaforma logistica.

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